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Le lotte intestine stanno distruggendo il Movimento?

Fonte: https://the-animalist.ch/en/blog/infighting/

Come persone che hanno assunto una posizione critica nei confronti del movimento vegano tradizionale, spesso sentiamo dire che ci sono troppe lotte intestine nella comunità attivista. “Lotta intestina” – o lotta interna – è una formula interessante, soprattutto per il modo in cui viene usata e brandita come un’arma. È una parola che mette a tacere, che ricorda il gaslighting. [1]
Parole come “lotta intestina“, e “divisivo” sono raramente, se non mai, usate per parlare dei suprematisti bianchi, dei sessisti, dei cissessisti, [2] degli eterosessisti e di altre persone e organizzazioni problematiche che sembrano essersi impadronite dell’attivismo vegano mainstream e che stanno creando una vera e propria divisione. Vengono invece sempre utilizzate contro coloro che le denunciano.

C’è l’idea che tuttɜ debbano mettersi in riga e che rifiutare di accettare comportamenti problematici sia in qualche modo dannoso per la causa, per “gli animali”. Ovviamente non siamo d’accordo.

Sostenere persone o organizzazioni problematiche e difenderle quando sono sotto tiro non solo permette che questi comportamenti problematici continuino, ma li favorisce e li promuove direttamente. I fascisti [3] sanno che all’interno di quelle organizzazioni saranno al sicuro e protetti, e coloro che non si sentono a proprio agio con loro vengono ricattatɜ emotivamente per tollerarli e lavorare con loro con frasi come “Dobbiamo essere uniti per gli animali“.
Queste organizzazioni non possono essere cambiate dall’interno – è stato provato più volte, e non funziona.

Le “lotte intestine”, o come le chiamiamo noi, “critiche”, sono importanti e le accogliamo apertamente, come tuttɜ dovrebbero fare; noi dell’ASA pratichiamo la cultura della responsabilità/risposta, un modo efficace per dare valore alla critica e per essere responsabili nel rispondere. Non si tratta di distruggere il movimento, come sostengono coloro che sono bersaglio delle critiche, ma piuttosto di aiutarlo a crescere e di rimetterlo in carreggiata come il movimento di liberazione radicale che è sempre stato, e nel modo in cui dovrebbe rimanere. Essere un movimento inclusivo significa essere apertamente accogliente e sicuro per i gruppi emarginati, e non costringerli a marciare a fianco dei loro oppressori.

Se la critica è importante, lo è anche l’azione. Ciò che incoraggiamo le altre persone a fare, se possono, è sostenere i gruppi antioppressione coerenti e di base esistenti nel loro territorio e imparare da loro. Se non ce ne sono, creare le proprie azioni o gruppi indipendenti. I grandi franchising dell’attivismo sono costruiti in modo da far sembrare difficile la costruzione di qualcos’altro per assicurarsi di continuare a possedere l’attivismo, ma non è così difficile come può sembrare.

ASA (AntiSpeciesist Action)


[1] https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9041-gaslighting-cos-e-e-come-si-riconosce.html;

[2] https://it.welcometonewlife.org/transgender-cissexistYPW;

[3] Decrittare l’Alt-Right: Come Riconoscere un F@scista: https://www.youtube.com/watch?v=Sx4BVGPkdzk;