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Interviste

La soluzione senza Stato

La soluzione senza Stato
Dialogo con il sociologo palestinese Mohammed Bamyeh e lo scienziato politico israeliano Uri Gordon

Fonte: https://theanarchistlibrary.org/library/mohammed-bamyeh-the-no-state-solution
Opuscolo in italiano scaricabile qui:
soluzione-senza-stato.pdf

Questo opuscolo è la trascrizione di una conversazione avuta dal vivo che è stata registrata il 22 gennaio 2024 nel non riconosciuto territorio Lekwungen nella cosiddetta “Victoria, BC, Canada” occupata. Anche se sono stati corretti alcuni errori grammaticali, abbiamo fatto del nostro meglio per rimanere fedeli alla trascrizione originale dei nostri oratori.

Non va confuso con l’opuscolo No State Solution di Shuli Branson (2023).

AGGIUNTA ALLA TRADUZIONE ITALIANA

Data l’origine del testo, ovvero quella di una trascrizione di un incontro dialogato, alcune parti altrimenti poco comprensibili sono state modificate per rendere il testo più fluido e comprensibile. Alcune parti non inerenti al testo e per nulla rilevanti, sono invece state rimosse. Il genere scelto per la traduzione è quello neutro, eccetto in poche parti del testo in cui si è scelto di mantenere volutamente il maschile sovraesteso.
N.B.

Pur non condividendo necessariamente ogni pensiero riportato da Bamyeh e Gordon, questa conversazione rimane comunque un insieme di riflessioni importanti, non solo per la questione israelo-palestinese –
focus della conversazione –, ma per tuttɜ coloro che si impegnano a sviluppare prospettive rivoluzionarie, intendendo con “rivoluzione” lo stravolgimento radicale dello stato attuale delle cose.

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General

Le lotte intestine stanno distruggendo il Movimento?

Fonte: https://the-animalist.ch/en/blog/infighting/

Come persone che hanno assunto una posizione critica nei confronti del movimento vegano tradizionale, spesso sentiamo dire che ci sono troppe lotte intestine nella comunità attivista. “Lotta intestina” – o lotta interna – è una formula interessante, soprattutto per il modo in cui viene usata e brandita come un’arma. È una parola che mette a tacere, che ricorda il gaslighting.

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Interviste

Occupazione e veganismo sono incompatibili

Fonte: https://mutb.org/pages/zirkular04-baladi-engl/

Il lavoro per i diritti degli animali in Palestina – un’intervista con Ahlam Tarayra

 

Come si presenta il lavoro politico per gli animali nelle condizioni del regime di occupazione israeliano in Palestina? È effettivamente possibile? Per una buona ragione, l’oppressione del popolo palestinese è un tema importante anche per la sinistra internazionalista e antimperialista. Tuttavia, non si sa molto della situazione degli animali e della lotta per i loro interessi in Palestina. Per questo motivo abbiamo parlato con Ahlam Tarayra del Baladi Palestine Animal Rescue Team, attivo in Cisgiordania. Nell’intervista che segue, l’autrice parla del salvataggio e della cura degli animali di strada in Cisgiordania e a Gaza, di cosa significhi lavorare per cause progressiste in condizioni di occupazione e del “veganwashing” della politica israeliana. Inoltre, spiega perché la lotta contro il regime di occupazione dovrebbe preoccupare il movimento per i diritti degli animali e la liberazione degli animali, come la recente offensiva militare israeliana ha dimostrato ancora una volta.

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Comunicati

Cosa c’è di sbagliato in Anonymous for the Voiceless (tutto)

Premessa 
Anonymous for the Voiceless (d’ora in poi AV) ha costituito e costituisce il primo approccio al veganismo e all’attivismo per molte persone che si avvicinano a questo mondo. Purtroppo questo ha spesso portato ad un inquinamento e ad un rallentamento della lotta antispecista.
Già anni fa erano state fatte emergere tutte le problematicità dell’associazione, ma non erano mai state raccolte in lingua italiana. Inoltre riprendere il discorso diventa una necessità perché, come vedremo più avanti, parlare di AV significa far luce sul danno che questo reca alla causa. 
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General

Volantino Chiamata Antispe

 

Pubblichiamo qui il volantino distribuito alla mobilitazione nazionale Giù le mani dai santuari del 7 ottobre 2023:

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La violenza vissuta a Sairano lo scorso 20 settembre non è stata gratuita o casuale, ma ha soddisfatto precise esigenze politiche ed economiche.

Con oltre 2.700 allevamenti e 4,1 milioni di maiali, la Lombardia da sola rappresenta la metà della “filiera suinicola italiana”, come viene comunemente chiamata. Per questo motivo, la presenza di Peste Suina Africana (PSA) all’interno del rifugio Cuori Liberi rappresentava una minaccia per il profitto derivante dall’intero settore zootecnico. Non dimentichiamo, inoltre, che gli allevamenti nel raggio di 10km dal primo focolaio nato nella zona di Sairano, in cui sono stati uccisi 34.000 maiali con l’obiettivo di fermare la diffusione del virus, hanno ottenuto un rimborso statale che raggiunge il 100% del danno stimato, secondo i dati ministeriali.
Parliamo di una filiera made in italy da oltre 10 miliardi di euro, 40mila posti di lavoro e 2 miliardi di export.